Nel 2014, in concomitanza con la retrospettiva “Full Color” del maestro modenese tenutasi a Venezia, abbiamo avuto l’opportunità di svolgere con lui una intervista: è stato davvero emozionante colloquiare con ad uno degli autori più apprezzati nel panorama della fotografia artistica italiana!
Maestro, c’è o c’è stata una “musa ispiratrice” nel suo lavoro, qualcuno che comunque la affianca nella vita? come sa si dice che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna..
“La grande donna della mia vita è quella che ho conosciuto quando io avevo 40 anni e lei 23 e che è tutt’ora con me. Mi ha preso per quello che sono, con difetti, pregi e virtù, perchè non devi mai pretendere che uno sia fatto come pare a te: è bene tollerare e amare per quello che vale, nel bene e nel male. Io sono 40 anni che ho la mia musa, mia moglie, con cui ancora siamo insieme. Al di là di quello la musa poi è la vita, è il mondo, sono le cose che ti succedono, è il trasformare e il far vivere quello che ti capita, non lasciarlo lì; io cerco sempre di isolare nel mio lavoro, nello spazio e nel tempo, ciò che normalmente poi c’è nella luce perpetua. Cerco il significato perchè altrimenti ci si perde in una prospettiva infinita e in un vuoto di altri valori. Questa è la forma e la chiave dell’esistenza: quello che vedi di me è quello che io sono; anche in fotografia, io non fotografo cose volgari o la morte, cerco di fotografare la vita, la vita e ancora la vita perchè è il più bel luogo che ci ha dato nostro Signore, sperando sempre che ci sia..”
In relazione alla sua vita, c’è qualcosa che vorrebbe cambiare avendone la possibilità o è completamente soddisfatto delle sue scelte?
“Rimpianti praticamente non ne ho. E’ chiaro, posso dire magari cosa avrei o non avrei fatto ma alla fine siamo sempre lì: d’altronde, quello che la vita ti porta devi sempre cercare di prenderlo nel modo più felice, al meglio, perchè è sempre attraverso le esperienze che si arriva a capire e valorizzare nel modo giusto le cose. E’ questa maturità che ti muove il pensiero e ti permette di essere responsabile e di conseguenza libero, ed io mi sento un uomo libero. A volte può capitare anche di farsi male ma poi, col tempo, si guarisce. La felicità e la gioia diventano un dovere perchè così il dovere è anche di far vivere di gioia e felicità anche le persone con cui stai insieme e ogni secondo, lo scorrere del tempo, porta sempre qualcosa di meraviglioso. Io non son nato di 80 anni ma la gioventù, non è nella pelle, è nella testa, e questo per me vivere vuol dire continuare a rischiare e rischiare, non stare fermo nelle proprie sicurezze che equivalgono alla morte. Bisogna sempre rischiare e cercare di vivere di futuro e di presente, non di passato, perchè la verità è nel presente. E io ho capito qualcosa: nella vita invecchiando, maturando, o diventi un povero rimbambito o diventi “saggio” e la saggezza che è ciò che hai capito.”
E per finire: potendo “rubare” qualche scatto ad altri fotografi c’è qualche immagine che vorrebbe aver realizzato lei?
“Io ammiro tantissimi fotografi ma uno di quelli che ammiro più di tutti è Kertész perchè è cambiato ed è andato incontro a tante storie differenti. L’ho anche conosciuto personalmente, per fortuna; un uomo che amava le donne più dell’aria che respirava, un personaggio straordinario; è arrivato a 91 anni, l’ho conosciuto a Arles nel ’77-’78, simpaticissimo, ha fatto la sua vita e l’ha fatta bene; ha fatto degli scatti che mi sarebbe piacuto aver realizzato io. Ma non è che se io lo rifaccio, lo copio, perchè, quando tu capisci una cosa, anche se l’ha scritta Shakespeare o l’ha scritta Beethoven, appartiene anche a te, perchè una volta che la cosa è capita, allora è anche tua, anche se l’ha detta un altro o l’ha fatta un altro. Certo è che su quello che ha fatto un altro, bisogna sempre cercare, dopo averlo capito, di crescere come esperienza per far rinnovare la cosa perchè la cultura è necessaria, senza cultura non si va da nessuna parte.”
Ringraziando pubblicamente il Maestro Fontana per l’ enorme opportunità che ci ha concesso, ci tengo a sottolineare la mia personale esperienza nell’aver parlato con lui: persona veramente piacevole, di quelle che tramettono una gran sensazione positiva, la voglia di fare e di vivere, e che, nel contempo, nonostante l’indubbia notorietà, sanno metterti a tuo agio con poche battute mantenendo un modo di porsi così alla mano ai limiti dell’incredibile..